Papà-razzo

Papà fotografo livello avanzato: come un cecchino a Stalingrado è capace di mimetizzarsi in qualunque terreno, dalla boscaglia all'arredo urbano di quartiere. Io per coincidenze di hobbies, aspiro ad appartenere a questa categoria.

Premessa per i lettori fotografi: in questo post ho semplificato molto, quindi non me ne vogliate!

I genitori si dividono in due categorie: quelli che fanno le foto ai figli con attrezzatura fotografica professionale, e quelli che usano gli smartphone.
In questo post cercheremo di capire se esiste una via di mezzo, con attrezzatura di medio livello e qualche nozione di base.

Potete scegliere la categoria che preferite ma una cosa è certa: da quando sarete genitori, farete migliaia (non scherzo, migliaia) di scatti ai vostri bambini, in qualunque circostanza.

Nell'immagine di copertina vedete un papà appostato con una reflex e teleobiettivo, perfettamente mimetizzato tra le altalene, in cerca dello scatto perfetto.

Qui sotto invece un papà che si è trovato davanti una scena da ricordare, ma la sua unica fotocamera è nel suo telefono, quindi prova a prendere un piccolo ometto lontano in mezzo ad altri minorenni, in continuo movimento.


Uno di loro avrà una bella immagine da poter stampare e incorniciare, l'altro no.

Delle due categorie, non mi vergogno a dire che faccio parte della prima, anche io appostato con macchina fotografica e obiettivo specificatamente selezionato manco stessi facendo un safari.

Il motivo, a parte la mia passione per la fotografia, lo vedete qui sotto: con lo smartphone le foto vengono spesso piatte perché non si riescono a fare immagini con sfondo sfocato mettendo a fuoco solo il soggetto (si dice "non avere profondità di campo abbastanza ridotta"), e scattare nel momento giusto.

Attrezzatura

Questi sono i due motivi per dotarsi di una macchina fotografica quando nasce un bambino:

  • Foto luminose e con sfocato
  • Scattare nel momento giusto

Budget permettendo, se spendete 400 euro per un trio passeggino culla ovetto, dovreste spenderne altrettanti per una fotocamera. Vi consiglio di aggiungerla alla lista nascita.

Con una fotocamera a obiettivi intercambiabili (reflex o mirrorless, la differenza cercatela in altri blog), è possibile sceglierne uno molto luminoso, con un valore di diaframma inferiore a 2. Più il valore è basso più è luminoso, cioè potete fare foto anche con meno luce e lo sfondo viene più sfocato. Esistono anche fotocamere con obiettivo non intercambiabile ma con valore diaframma 2.8, vanno bene lo stesso.

Fatta con lo smartphone

Fatta con una fotocamera mirrorless a diaframma chiuso per metà

Fatta con una fotocamera mirrorless con diaframma tutto aperto, valore 1.8

Con un telefono inoltre, è praticamente impossibile scattare nel momento che desiderate perché ha sempre un minimo di ritardo. Se si vogliono fare foto ai bambini, nel 70% dei casi bisogna cogliere l'attimo.

Nozioni base

Nessuno pretende che voi diventiate dei fotografi, ma i costi e lo sforzo saranno ripagati con dei ricordi belli oltre che felici. È la stessa cosa con il cibo: nessuno pretende che diventiate chef e dietologi ma se imparare qualcosa di più sull'alimentazione e la cucina, i vostri figli cresceranno più sani.

Ecco qui le 5 regole base da non dimenticare mai prima di scattare:

Luce

Guardate come è illuminata la scena, se ci sono parti troppo in ombra e parti troppo illuminate, perché se il vostro occhio si adatta e compensa l'immagine, il sensore della fotocamera non perdona mai.


Attenzione alle ombre in faccia e agli sfondi molto più illuminati del soggetto.

Non sempre è possibile, ma in questo caso è bastato spostarsi e far girare il bambino.

Lo Sfondo

Non guardate solo il soggetto, perché in una foto vedete tutto allo stesso modo, se il bambino è in mezzo a mille cose l'occhio ci impiegherà molto a capire a cosa porre attenzione, e la percezione sarà quella di una foto scadente o poco speciale.
Lo sfondo non è meno importante del soggetto.

Cosa vi da questa foto? Che ricordo è? Nulla di eccezionale, anzi fa schifo.

Qui si capisce che era un momento felice e dinamico, perché l'occhio si concentra subito e senza diatrazioni sul movimento del bambino.

Punto di vista

Se invece di fare la foto da in piedi vi accovacciate, cambiate la percezione da una scena osservata ad una scena vissuta, e questo fa sicuramente la differenza.

Dal vostro punto di vista lo scatto sembra un documentario noioso.


Cambiando punto di vista, usandone uno diverso, si aggiunge carattere alla foto aiutando chi la guarda a "entrarci dentro". Con i bambini funziona molto abbassarsi alla loro altezza.

La regola dei Terzi

Questa è una regola tanto semplice quanto universale e vera.
Immaginate di dividere la foto in tre colonne e tre righe, vi esce una griglia fatta di due linee verticali e due orizzontali. Voi dovete posizionare il punto più importante del soggetto nei punti dove queste linee si incrociano.

Schema delle quattro linee e dove si incrociano.

Qui il soggetto è centrale, nulla di più banale, e l'occhio lo sa bene.


Qui il volto è esattamente nel punto di incontro delle linee di divisione, in alto a destra. L'immagine risulta molto più equilibrata.

Piani

Quando guardiamo una foto possiamo immedesimarci nella situazione ed "entrare" nell'immagine solo se questa ha una tridimensionalità, cioè se contiene elementi più vicini e più lontani. Questi sono i piani.

Non esiste una regola assoluta, ad esempio di queste tre foto quella che mi sembra meglio riuscita è la seconda.

Foto piatta, l'unico piano è il foglio.

Due piani, foglio con pennello, e paletta acquerelli poco più in là. Si vive già di più la situazione.

Qui i piani sono tre, c'è la bambina, il pennello, e i colori sul tavolo.

Ho cercato di sintetizzare le cose che ritengo più importanti, in modo da renderle comprensibili e utilizzabili anche a chi non si è mai interessato di fotografia.

Sappiate che per ogni regola, esistono le eccezioni.




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